Con Amore, per Amore, in perfetto Amore Eucaristico

C.O.M.S. Comunità Opera Missionarie Sacerdotali



missionarie.sacerdotali@alice.it

RICORDIAMO OGGI COME DIO ENTRA NELLA NOSTRA VITA E CELA CHIEDE PER L'ETERNITA'.

17.07.2014 16:46

1958-2011

Ricordiamo oggi come Dio entra nella nostra vita e ce la chiede per l’eternità.

 

Nel buio di una chiesetta – nelle tenebre di grande dolore - la mia disperata preghiera- spalancò il cielo dei Santi- e un andirivieni di anime - vestite di luce e di colori scendeva e saliva alle vette di Dio. Non capivo che mi capitava -ero sconvolta dal dolore -guardavo senza vedere-i miei occhi erano accecati-le lacrime erano come spine: Dio ebbe pietà di me, l’Unico che ebbe pietà. Riconobbi la Sua Luce che era unica nel suo colore mai visto prima-inspiegabile, inenarrabile- il dono della pace del cuore- dentro ad un’Ostia Santa- luminosa come il sole: l’immagine del Cristo sacerdote-il Volto dell’Amore divino-la carezza della Sua Misericordia. Il mandato di dire unicamente- la verità che insegna l’umiltà-per seminare la Via verso l’Amore- con amore, per amore-in perfetto Amore Eucaristico- perché in me potesse diventare- desiderio di Vita Eterna: la Vera Santità. Ero entrata disperata, sola- e quando mi sono sentita- scrollare le spalle, essendo sola- il terrore sconvolse le azioni-i pensieri e cercai di uscire andando verso la porta-un muro invisibile mi fermò-qualche breve attimo, poi la pace-come un mistero sentì la paterna Maternità di Dio-mi invitò a tornare verso l’Altare-e cominciai così un’ora di Padre Nostro-abbandonata a quello che mi stava accadendo-fidandomi della mia povera fede invocai la Sua Bontà-mi dovevo lavare il cuore- per non sentire il dolore e per entrare nella Sua Volontà-fidandomi con determinazione alla mia povera fede. La cupola sopra l’Altare- si era aperta e il cielo- era sopra di me: povera disperata. Mi ricordai di quando all’età di sei anni passavo ore ad attendere- di vedere dagli scogli- il seminario di Albenga. Per vedere un sacerdote avrei fatto qualsiasi cosa- mi sarei anche arrampicata sui cipressi e gli eucalipti-era come se mi regalassero il tesoro più prezioso senza capire. Quel giorno davanti all’Altare-ritrovai la grande Luce- quella della mia infanzia-che vedevo attraverso- le inferriate delle finestre. Un corridoio lungo dove un cancello faceva da entrata resterà per sempre la mia casa il mio cuore. Sono passati 26 anni- un susseguirsi di lacrime-momenti di solitudine, dolore, amarezze- il mondo uccide e ti rende arida- se non fosse sceso il Fuoco Divino- dove, come, quando, cosa- avrei fatto-dove e a chi-avrei chiesto conforto? Dio ebbe pietà di me a soli 22 anni, senza speranza-senza poter guardare al di là dell’aurora- dorata di un orizzonte- chiuso nella morte della povertà-più nera non si poteva-di un’innocente che non capiva le lacrime della mamma.

 

*****

 Luce luminosa mi entrò nel profondo dell’anima: la vidi come un’aurora di sole che dietro l’orizzonte si alzava e compresi la Resurrezione: la Via Verità e Vita. L’Orizzonte Divino è una Trinità è l’Essenza della Salvezza, un Manto di Luce ti scende nel cuore, è la carità per i poveri che diventa Mistero d’Amore, che ti guida, ti riempie, ti avvolge e ti permette di irradiare un dono, che non hai, ma….che entra in te e tu diventi: Opera Missionaria e Trinitaria.

 

                                                                         *****

 

Poi una Voce, un Fuoco, diventano Alleanza, Appartenenza, Presenza, Libertà, la Sapienza dell’Amore. Dentro di te c’è l’universo, c’è l’immensità, talmente grande che ti rendi conto che non puoi contenerlo, ma che sarai attirata in un Matrimonio Mistico che già conoscevi senza saperlo. Quello che vivi è strapieno di armonie, musiche, canti. E vedi i ricchi, i fortunati, i raccomandati del mondo diventare una moltitudine. Poi i Raggi che irradiano le anime sono come presenze e le ispirazioni diventano come stelle che illuminano la notte di prima: “a te è dato il Sacerdozio di Cristo, è il Suo Verbo diventeranno doni di colui che è il Paraclito, non dimenticare, la tua anima e il tuo cuore è unto; benedetto: tu sei Missionaria Sacerdotale. Quando capiranno, per molti di loro sarà troppo tardi. Beate/i coloro che capiranno. Entra nella mia Risurrezione e  amaMi”.

 

*****

 

2014, anniversario di QUEL giorno, di QUELL’orizzonte, di QUEL sole, il giorno in cui la Pentecoste aveva, grazie allo Spirito Santo, a Gesù, alle altezze infinite dell’ABBà: avevano cambiato la mia vita che sarebbe proseguita sempre in salita, conoscendo l’atroce agonia della Croce, della Coronazione di spine, del Volto insanguinato di Cristo, la spinta interiore per gridare al mondo quello che per trattenerlo nel profondo della mia anima dovevo soffrire guardando il calvario di Gesù.

Le offese che il mondo continuamente fa al Suo Divino Sacrificio, all’incomprensione totale del mondo che va a Messa senza vedere il Paradiso intorno all’Altare e l’aurora di sole nella persona del sacerdote. Una grazia che i popoli non vogliono accettare, è meglio, dicono loro, che l’uomo diventi divinità, una divinità che crea comandamenti e sacramenti non è bene seguirlo (!!!).