Amare i Sacerdoti, amarci tra Consacrati e volerci bene tra Cristiani, cioè persone che vivono il Vangelo, persone che scelgono Cristo, è portare con rispetto ed affetto la Paterna Maternità di Dio anche verso i Sacerdoti. Noi siamo responsabili come Corpo Mistico di ogni travaglio morale, spirituale e umano che i Sacerdoti per servirci portano sulle spalle come pecorelle smarrite; pecorelle che ancora non hanno cominciato a camminare; pecorelle che hanno perso la strada e trovandoci sulla strada del loro Ministero ci prendono sulle spalle pagando il riscatto della loro vita consacrata in modo totale ed eterno. Spesso gridano “Padre, allontana da me questo Calice!”, ma per la loro Santità ricevuta dallo Spirito Santo, Consacratore con tutti i Suoi doni, subito dicono come Gesù “ma sia fatta la Tua Volontà, non la mia!”. In quel momento noi siamo davanti alla Paterna Maternità di Dio, al dovere, diritto di vivere la Paterna Maternità di Dio con una parola di consolazione, un gesto materno, rispetto e dimostrando che con la preghiera si condivide il loro sacerdozio e tutti i pro e contro di quel cammino che, anche con ruoli diversi, stiamo facendo insieme (“se non sarete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli”Matteo 18, 1-5.10). la meta è raggiungere l’evangelizzazione con una profonda conversione cogliendo Dio tra di noi come il fiore più prezioso, più bello per creare l’unità dei cuori con amore, per amore in perfetto Amore Eucaristico.
Attenti che non sto dicendo di andare vicino al Sacerdote consolandolo con la sessualità o con occhiate ambigue perché disturbare l’equilibrio di santificazione e di sforzo quotidiano alla sequela di Cristo non è cosa da poco e tanto meno non è essere nel mondo senza essere del mondo (“la carne uccide, lo Spirito vivifica”). Non è una carezza materna, non è un sorriso fraterno che può fargli del male, ma è la ricchezza di quella infinita Paterna Maternità di Dio che ci insegnerà anche ad educarci ed a educare i nostri figli. Baciare le mani di un Sacerdote che ci ha fatto del bene deve essere un segno di riconoscenza verso la Paterna Maternità di Dio che con i Sacramenti ci mantiene viva la Grazia con cui lo Spirito Santo ci può santificare e rendere degni di mangiare il Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Cristo che possiamo ricevere ad ogni Sacrificio dell’Altare grazie a quell’incarnazione che continuamente lo Spirito Santo compie nei nostri incontri con Gesù cosicché Egli possa donarci una predilezione particolare per fare di noi dei veri servi di Cristo.
Con amore, per amore, in perfetto Amore Eucaristico, cioè senza meschinità, senza demolire e condannare gli altri compiendo e dicendo cose che possono rovinare e allontanare da Dio e dalla Sua divina Grazia ( i cattivi giudizi e la malignità sono un venticello che diventa calunnia e non solo fanno del male, ma offendono quel Cristo che per opera dello Spirito Santo su tutti gli Altari si immola come sulla Croce per noi).
Quando vedo persone che si allontanano da Dio e dalla Sua divina Grazia dico sempre l’Atto di Dolore e faccio un Rosario di riparazione alle offese fatte a Dio ed alla Vergine “Gesù e Maria vi amo! Salvate Anime” con lo scopo Trinitario di rivelare l’Amore, perché grazie alla preghiera che la Paterna Maternità di Dio accoglie sempre si possa “rivelare l’amore perché si riveli il Regno dei Cieli”, cioè educare, formare, far crescere le Persone Anime come Anime che ci vengono affidate dallo Spirito Santo per iniziarle ed accompagnarle a riconoscere l’importanza di vivere con Dio= Vangelo per collaborare con il Sacerdote come presenza di Gesù risorto in pienezza di consapevolezza della propria responsabilità cristiana.
Ricordate che chi non comunica, cioè non fa comunione e non si apre verso il prossimo (Sacerdote, dottore, malata/o, anima) ma con il suo silenzio nega a Dio il diritto di dare al prossimo la Sua Paterna Maternità come segni importantissimi di un’interpretazione invisibile, perché ciò che semina lo Spirito Santo nel cuore umano non lo possiamo vedere, ma trattiamo il prossimo come se non valesse niente, come se parlasse una lingua troppa diversa e non ci accorgiamo che così rifiutiamo l’Amore di Dio per colpa di una mente ispirata dalla negatività del mondo; spesso in modo vigliacco come satana con Gesù per 40 giorni testimoniando di essere schiavi dei demoni che ci tentano come hanno tentato Gesù, ma che Gesù ha fatto annegare nel lago come porci indemoniati.
I piccoli Cenacoli, da 3 a 20 persone, laddove ce ne fossero di più se ne crea un altro poiché solo facendoci conoscere e facendo comunione possiamo dare testimonianza dello Spirito che cia dire Abbà Padre e ci ispira la Paterna Maternità di Dio. Ogni Cenacolo deve essere aperto, accogliente, disponibile, dare conferma cristiana di pace e di ecumenismo, di solidarietà e Santa ricerca di Comunione dei Santi. Nel nostro caso ci riuniamo per pregare da 57 anni per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, le Anime consacrate nei conventi o in altre forme della vita cristiana per diventare Anime oranti, adoratrici, Pie Anime riparatrici attive con la preghiera della Cordata e dell’incontro comunitario che ci rende delle piccole ostie che devono farsi consacrare dallo Spirito e dare segni di interventi divini( Grazia di Dio) che sono segni visibili di una Chiamata invisibile che educa, forma, illumina, insegna l’Amore Puro e Santo che ci conduce a donare il Vangelo ovunque ci porti la vita. È così che giorno per giorno inviamo alla Chiesa del Regno dei Cieli la Gloria di Dio e l’infinito desiderio che il nostro cammino nel Regno di Dio, cioè la Chiesa, possa consolare, amare, e servire come le pecorelle che attorno alla Signora di Tutti i Popoli brucano l’erba che cresce e che è stata creata dalla Paterna Maternità di Dio anche per loro. Ecco perché rispettare la Creazione, le creature e il Dio che si nasconde in tutti gli Altari del mondo per opera dello Spirito Santo è onorare il Padre che Cristo ci ha dato attraverso i Sacramenti.